Il De vulgari eloquentia di Dante riprende una leggenda medievale: la pantera emana dalle sue fauci la scia di un meraviglioso profumo che invita i cacciatori a inseguirla, senza che riescano però a catturarla. Dante trasforma la leggenda in una metafora viva: il volgare illustre è quella pantera “che fa sentire il suo profumo in ogni città, ma non ha la sua dimora in alcuna”. Fuor di metafora: ogni lingua ha il profumo della poesia, ma come essere certi che diventi opera d’arte e di civiltà? Il Friuli del secondo Novecento avrebbe forse stupito il grande poeta fiorentino per la ricchezza e per la varietà, nonché per il valore della sua poesia.
Incontro a valere sul Progetto DANTE cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia